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"cultura e territorio"


Quaderno annuale di Studi Storici dell'Accademia di cultura intemelia


copertina Intemelion 19

Sommario del n. 19
(2013, pp. 160 - € 16,00)

volume € 16,00    file PDF € 8,00

 

« STUDI »

F. ZONI, Magistri antelami tra Genova, Liguria di ponente e Ventimiglia. Attestazioni documentarie e alcune considerazioni (secoli XII-XIII)
Il contributo propone alcune nuove considerazioni intorno alle maestranze edilizie medievali del comune di Genova: i magistri antelami. Nel capoluogo, gli antelami sono già stati studiati in modo esauriente grazie alla straordinaria situazione documentaria dell'Archivio di Stato di Genova e dei suoi cartulari notarili. Attraverso il paragone con la documentazione edita del Ponente ligure è stato possibile aggiungere alcune considerazioni sul rapporto tra questi costruttori e il comune genovese, soprattutto in relazione all'espansione territoriale di quest'ultimo.

G. CASANOVA, La guerra di Successione austriaca nell'estremo ponente ligure (1744-1748). La difesa del castello di Dolceacqua
Durante la guerra di Successione austriaca, che insanguinò l'Europa dal 1740 al 1748, e che coinvolse sia il Regno di Sardegna che la Repubblica di Genova, l'estremo Ponente Ligure divenne teatro di combattimenti tra gli eserciti austrosardi e i galloispani a partire dal 1744. Pur svolgendosi molti combattimenti sul proprio territorio Genova rimase neutrale sino al 1745 quando entrò nel conflitto dalla parte dei galloispani con cui aveva stretto alleanza. Il castello e territorio di Dolceacqua, che non facevano parte della Repubblica di Genova, vennero più volte occupati alternativamente dagli eserciti belligeranti, il castello subì vari assedi subendo numerosi danni a causa dei cannoneggiamenti. Le vicende belliche furono la causa del suo abbandono definitivo, ulteriori danni furono causati dal terremoto del 1887 che colpì duramente la Riviera di Ponente.
Un altro fatto rilevante fu la presenza, come colonnello dell'esercito francese, Louis Joseph marchese di Montcalm, uno dei protagonisti del romanzo l'ultimo dei Mohicani. Nel contesto della guerra di Successione egli fu, per un certo periodo, comandante di un contingente che presidiava la zona di Triora, Molini di Triora, Baiardo, con sede di comando ad Andagna. Montcalm fu poi nominato da Luigi XV comandante dell'esercito francese in Canada durante la Guerra dei sette anni (1757-1763), cadde durante la battaglia di Québec nel 1759 combattendo contro gli inglesi.

L. LO BASSO, I grandi treni internazionali nell'estremo Ponente ligure tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento
Nel 1872 con l'apertura della linea ferroviaria Savona-Ventimiglia il Ponente Ligure visse una stagione di grande sviluppo turistico, grazie soprattutto all'istituzione dei grandi treni internazionali. Le località di Bordighera, Ospedaletti e Sanremo furono ben presto collegate con il Nord Europa da un buon numero di treni di lusso, di cui il più celebre senza dubbio fu il S. Pietroburgo-Cannes, nato per favorire l'afflusso in Riviera dell'aristocrazia russa. L'estremo Ponente ligure - con in testa Sanremo - si trovò così al centro delle più importanti relazioni ferroviarie internazionali almeno fino alla prima guerra mondiale.

P. VEZIANO, « L'Affaire Firpo ». Cronaca dei processi a un poeta e ad un intellettuale
Durante l'occupazione italiana di Mentone, l'anziano Poeta Marcél Firpo e il giovane direttore dell'Istituto di Studi Liguri di Bordighera Nino Lamboglia, si ritrovano a lavorare al progetto di rinascita culturale della città. Firpo accetta di collaborare per l'amore incondizionato che lo lega alla sua città; Lamboglia è invece impegnato nell'opera di penetrazione culturale e ideologica fascista. La loro collaborazione sarà breve ma lascerà una coda di polemiche velenose. A guerra finita Firpo e Lamboglia verranno processati per collaborazionismo: i loro destini giudiziari saranno assai diversi.

 

« ARCHIVIO DELLA MEMORIA »

L. IPERTI, Le acque del Roia nella tradizione storica della comunità di Penna
La memoria è il risultato di una ricerca relativa all'utilizzazione delle acque nell'antica comunità di Penna, ora Piene Haute, situata nella media valle del Roia. Le acque erano principalmente utilizzate per l'irrigazione, ma anche come motore delle prime attività "semi industriali" e cioè l'azionamento di mulini e frantoi, elementi di passaggio da una comunità completamente agricola ad una proto-industriale, prima dell'introduzione delle turbine idrauliche per produrre elettricità. La memoria è dedicata a censire le più importanti canalizzazioni, o biere nel dialetto locale, vere e proprie opere d'ingegneria contadina, capaci di portare l'acqua del Roia, e di alcuni suoi affluenti, a grande distanza ed a quote elevate, sulle ripide sponde della valle. Queste opere, così come gli impegnativi muri a secco delle fasce, spesso collocati in veri e propri dirupi, sono stati voluti da un popolo di contadini per incrementare le terre coltivabili e come tali sono anche testimonianza delle grandi capacità organizzative della Comunità.

B. PALMERO - L. ROSSI, Un contadino "curioso" alle prese con la storia e la memoria del luogo
Sono pubblicati qui i "fatti di curiosità", la porzione di un più ampio dattiloscritto di "memorie storiche", redatto dal "contadino Granella", che vive alla Briga tra fine Ottocento e primi del Novecento. L'interesse è quello di documentare la testimonianza di un'epoca di transizione. Lo scritto infatti racconta in prima persona le trasformazioni di un'epoca attraverso la vita alla nuova frontiera (1860-1912), e restituisce con altre testimonianze raccolte dal redattore gli usi che connotano il paese alpino.

 

« CRONACHE E STRUMENTI »

G. GALLEANI, Robertus Galleanus Canonicus Anno 1683. Roberto Galleani e il pulpito della Cattedrale di Santa Maria Assunta in Ventimiglia
Cenni e riflessioni sulla figura del canonico Roberto Galleani di Ventimiglia (1639-1717) e sul pulpito da lui donato nel 1683 alla cattedrale intemelia, ricollocato nel 1968 nella Chiesa di San Marco Evangelista a Camporosso, in occasione della campagna di restauri sugli interni della cattedrale (1967- 1973).

G. MAMONE, Il laboratorio storiografico "Voci dal baule". Dalla storia di gente comune alla storia in comune
Le complicate sinergie tra storia e memoria impongono allo storico una continua ridiscussione del proprio ruolo e delle proprie responsabilità. Contro la modernità liquida fatta di testimonianze dispersive, la raccolta e lo studio di scritture ordinarie (lettere, diari e memorie) può diventare una risorsa eccezionale. È a queste esistenze cartacee che il progetto "Voci dal Baule" a cura dell'Asso Lab Start Am si rivolge, per superare la prospettiva di storia di gente comune ed abbracciare una storia in comune, potenziale ricchezza di tutti.

F. AMALBERTI, Vallebona attraverso i secoli
In un ponderoso volume, di 744 pagine corredate da 212 immagini, è concentrato il risultato di uno studio durato oltre 30 anni, durante i quali Giuliano Magoni Rossi ha pazientemente - e meticolosamente - raccolto una ricca documentazione su Vallebona. Un libro che non può mancare in ogni casa di Vallebona, ma è senz'altro utile a chi vuole conoscere storia e tradizioni di quest'angolo di Liguria.


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