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"cultura e territorio"


Quaderno annuale di Studi Storici dell'Accademia di cultura intemelia



L'anno che sta per volgere al termine ha avuto un significato particolare per il territorio intemelio. Ricorrevano infatti diversi anniversari importanti. Una serie di manifestazioni e di celebrazioni dal carattere diverso sono state dedicate ad Angelico Aprosio (1607-1681), Thomas Hanbury (1832-1907) e Nino Lamboglia (1912-1977). Dieci anni fa però, lasciandoci sgomenti, se ne andò un altro fine intellettuale, a noi molto vicino: Renzo Villa (1930-1997).
Lo vogliamo ricordare qui. A lui dobbiamo molto e non solo per il suo importante ruolo nella cultura intemelia e ligure, ma anche per il calore e la passione che infondeva nel sostegno a nuovi progetti. Con il suo fervido impegno, sempre in prima persona, ha saputo incoraggiare e spronare allo studio del territorio. "Intemelion" nel 1995 nacque così.
Studioso e poeta, certamente, ma noi lo ricordiamo anche per l'umanità e l'entusiasmo che la sua bella persona seppe profondere tra chi ebbe il piacere di conoscerlo e di collaborare con lui.

copertina Intemelion 13

Sommario del n. 13
(2007, pp. 184 - € 16,00)

volume € 16,00    file PDF € 8,00

 

« STUDI »

B. PALMERO, Gli Agostiniani e la Magnifica Comunità di antico regime. Spunti di ricerca a margine dell'anno aprosiano.

M. MARTIGNONI, La cristianizzazione della Liguria alla luce dei dati archeologici: proposta per una revisione tra vecchie ipotesi e nuove linee di indagine
Le recenti indagini archeologiche effettuate in vari edifici ecclesiastici della Liguria ne hanno messo in luce le fasi più antiche (tra la fine del V e il VI secolo), permettendo di delineare una geografia degli insediamenti cristiani sulla quale proporre alcune ipotesi riguardo alle modalità e ai percorsi dell'arrivo e della diffusione del cristianesimo nella regione, a partire dai porti, dai quali sembra essersi diffuso nell'entroterra seguendo le grandi vie di comunicazione. Per quanto riguarda le forze promotrici della cristianizzazione le varie aree liguri presentano diverse situazioni: nella diocesi di Luni sembra che la spinta evangelizzatrice sia venuta dai vescovi, mentre nel Ponente troviamo anche edifici battesimali, che a volte si pongono come poli d'attrazione alternativi alle diocesi, e una serie di edifici di culto sorti su insediamenti di età romana, che potrebbero collegarsi a episodi di evergetismo privato.

D. LOMBARDI, Scarpe, pelli e cuoio della Riviera Ligure nella Roma tardomedievale: nuovi spunti di ricerca
I registri quattrocenteschi della dogana romana di Ripa Romea dimostrano di essere sempre una fonte di grandissimo valore. Allorché accuratamente esaminati i risultati possono spesso condurre - come nel caso di questa indagine - alla scoperta di un tipo di traffico, tra Roma e Riviera Ligure, particolarmente vivace e attivo nel settore del pellame, del cuoio ma soprattutto delle scarpe. La produzione e la commercializzazione di questi prodotti, infatti, monopolio rispettivamente di artigiani e mercanti del territorio dell'Estremo Ponente Ligure portarono, con ogni probabilità nel corso del XV secolo, ad un incremento sostanziale dei preesistenti rapporti economici tra la città capitolina e la zona intemelia.

L. LO BASSO, Tra Santo Stefano e l'Europa. Le attività commerciali di Giovanni Battista Filippi attraverso la documentazione privata (1762-1771)
Nella seconda metà del Settecento l'economia dell'estremo Ponente ligure si basava in larga misura sulla produzione e sulla commercializzazione dei limoni e dell'olio. Molte famiglie rivierasche, provenienti dall'ambiente mercantile e marittimo locale, si arricchirono, tra XVIII e XIX secolo, proprio grazie a tali attività, ancora oggi però poco studiate dagli storici. Nel presente saggio, grazie al ritrovamento di una ricca ed inedita documentazione privata, abbiamo potuto ricavare il percorso di una di queste famiglie - i Filippi di Santo Stefano - che nell'ultimo scorcio del secolo XVIII riuscirono a fondare, da un piccolo borgo periferico, diverse compagnie commerciali, assieme ai Boeri di Taggia, per l'eportazione dei limoni di San Remo e dell'olio locale nel nord dell'Europa.

A. CARASSALE, Contributo alla storia degli agrumi nell'estremo Ponente ligure
Durante il XIX secolo l'agrumicoltura intemelia rappresentava ancora un'importante fonte di reddito nel quadro dell'economia locale. Il comparto si basava principalmente sulla coltivazione del limone e, in misura minore, del cedro, dell'arancio a frutti dolci e dell'arancio a frutti amari. La raccolta di tali frutti era sovente gestita dalla collettività o da gruppi di particolari e si effettuava tramite le "poste", squadre stipendiate dal Comune o da società private, formate da un sensale e un numero variabile di raccoglitori. Come si evince dai dati statistici sulle esportazioni di agrumi, a cavallo di Otto e Novecento il settore venne progressivamente abbandonato a motivo, "in primis", della crescente concorrenza dell'Italia meridionale ed estera.

F. AMALBERTI, Soldano 1857: dalla vecchia alla nuova parrocchiale
Nell'ottobre del 1857 a Soldano viene consacrata la nuova chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, con conseguente abbandono della vecchia chiesa che in breve viene trasformata in casa di civile abitazione. La chiesa è costruita anche grazie al lascito testamentario del dottor Giuseppe Viale, medico di Soldano che esercitò la sua professione a Roma.
Il reperimento di documenti inediti ci ha consentito di ricostruire le vicende della vecchia parrocchiale (della quale si era quasi persa la memoria) dalla costruzione all'abbandono seguendo il tormentato percorso che ha portato all'edificazione della nuova chiesa.

 

« ARCHIVIO DELLA MEMORIA »

L. MACCARIO, Tempi d'autunno

 

« CRONACHE E STRUMENTI »

Ph. PERGOLA, Nuove prospettive transfrontaliere e mediterannee per l'IstitutoInternazionale di Studi Liguri?

A. CAPANO, Liguria linguistica. Dialettologia, storia della lingua e letteratura nel Ponente.


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